Più gusto

Progetto per i pazienti ricoverati nel reparto di Ematologia con obiettivo il mantenimento del gusto e della palatabilità dei pasti a loro destinati

L’idea di base è che mangiare bene e con gusto permette di trovare piacere anche in condizioni di fragilità

E’ stato infatti dimostrato che lo stato nutrizionale influenza il decorso delle malattie e condiziona la qualità della vita ed in particolare nei pazienti affetti da neoplasia [Wayne 2006, Cancer gov 2016]. La ristorazione collettiva in ambiente sanitario-assistenziale può dunque essere considerata elemento coadiuvante del trattamento per il soggetto ricoverato e valutata non solo in termini di costo ma anche in termini di efficacia clinica e di soddisfazione dei bisogni.

La qualità della nutrizione risulta pertanto un importante cofattore che incide su ogni altro trattamento e l’efficacia della stessa deve essere sottoposta ad analisi critica al pari delle altre forme di cura. Inoltre, occorre che sia sempre rispettata la centralità della persona, i menù dovrebbero quindi tenere conto anche di gusti, abitudini e necessità terapeutiche dei soggetti ricoverati, che vanno incoraggiati al consumo del pasto: è di fondamentale importanza che questo momento diventi un’esperienza positiva per il paziente, in quanto elemento peculiare in comune con la “vita da non malato”.

Redattori del progetto:
Alice Bertulli (UO Ematologia), Nicoletta Cerruto (Brixiaservice), Francesca Cionfoli (AIL Brescia), Stefano Rossi (Slow Food Brescia).

Coordinatore:
Enrico Morello (UO Ematologia).

Supervisore:
Giuseppe Rossi (UO Ematologia).

Soggetti coinvolti:
AIL Brescia Onlus, Brixia Service, ASST Spedali Civili di Brescia (Direzione Generale, Direzione Sanitaria e Direzione Medica), Economato, Servizi sociali e mediatori culturali, Slow Food, Slow Medicine.